Raspberry Pi: Rivoluzione single board al sapore di Lampone

Raspberry Pi: Rivoluzione single-board al sapore di Lampone

“Cosa diavolo è il Raspberry Pi?” si chiederanno molti di voi. Un oggettino piccolo, molto semplice ma usato in tutto il mondo. Una creazione made in UK, nata dalla mente dei geniali tecnici della Raspberry Pi Foundation. Nei dettagli, si tratta di una single board computer, costruita per insegnare nelle aule di informatica il funzionamento di un PC ai ragazzi adolescenti. Dal febbraio 2012, di strada ne ha fatta, fino a diventare un oggetto culto per i nerd e gli smanettoni di tutto il mondo. Grazie a questo “piccolo calcolatore” è possibile apprendere facilmente le basi della programmazione e realizzare dei programmi molto complessi. Merito anche di Linux, che ha subito appoggiato l’idea, dando vita a una produzione di telai amatoriali per contenerlo; realizzabili anche in casa ritagliando delle linee guida su cartoncino.

1 La formula di un successo inaspettato

Tre, sono stati i fattori che hanno determinato il successo imprevisto del piccolo calcolatore single board: il costo basso (35 €), le dimensioni ridotte e il basso consumo (meno di 5W). Per usarlo, sono sufficienti un alimentatore da 5 volt da 700-1200 mA (consigliato 700mA) con connettore microUSB, un cavo HDMI-HDMI (comodamente acquistabili su HDiscount) (NON RCA) e una scheda SD di almeno 4 gigabyte (qui in super offerta ne trovate una da 128!) e che verrà utilizzata come memoria di sistema. Magari anche un monitor, una tastiera e un mouse, per gestire e guardare tutte le operazioni che state facendo. Costo totale? Poco più di 50 €!

2 Il futuro? Ha il sapore ai frutti di bosco

Fin dal settembre 2012, la Raspberry Pi Foundation ha apportato modifiche e aggiornamenti al suo prodotto, per migliorarne le prestazioni. L’alimentazione tramite hub USB, per esempio, o la disponibilità del debug via JTAG. Anche la correzione di un difetto di collegamento HDMI, ha contribuito al successo planetario della torta al lampone (traduzione letteraria del nome). Quale futuro è riservato al Raspberry? Roseo, almeno secondo noi. Ormai sono giunti al terzo modello e la casa inglese propone un kit completo di hardware da inserire.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *