Quali criptomonete minare? La guida con GPU MSI GeForce 1080 su ZCash ed Ethereum

Quali criptomonete minare? La guida con GPU MSI GeForce 1080 su ZCash ed Ethereum

Quali criptomonete minare? Abbiamo provato su ZCash, MonaCoin ed Ethereum utilizzando 2 GPU MSI GeForce 1080. Ecco i risultati

Mai come adesso le criptomonete sono state popolari nel mondo. Il valore dei Bitcoin è al massimo storico, gli Ethereum volano e decine di nuove valute nascono ogni settimana. Per forza alcuni governi cominciano a temerla, reagendo a colpi di intimidazioni e divieti su ICO. La Cream Capital, opera del rapper Ghostface Killah, è soltanto l’ultimo tentativo di inserirsi in un business dai guadagni lauti e dai risvolti economico-politici inediti. E così per gli utenti privati è cominciata la grande cavalcata sul mining: una pratica relativamente accessibile e che può – in alcuni casi – dare accesso a un guadagno costante. Ma quali criptomonete conviene minare? Ne abbiamo già affrontate diverse negli articoli precedenti, ma erano conclusioni basate su dati ricavati da test e prove di terzi. Ora lo abbiamo fatto veramente, per avere un riscontro effettivo. Così ci siamo armati di piccone e caschetto, buona volontà e – soprattutto – un hardware adeguato. La nostra prova ha coinvolto il mining di ZCash, MonaCoin, Ethereum e altre criptomonete. I risultati sono stati… Beh, continuate a leggere, per scoprire quali criptomonete minare e quali da escludere a priori.

1 Quali criptomonete minare?Alcune premesse: principianti, watch out!

Ce lo siamo già chiesti in articoli precedenti: Minare criptomonete conviene? Risposta secca: sì, ma comporta spese e competenze di medio-alto livello. Non ci si improvvisa miner, altrimenti il rischio è di perdere tempo e soldi senza un guadagno effettivo. Per cominciare, consigliamo di tenersi al corrente su alcuni siti specializzati: ci sono ottimi magazine italiani (Bitcoin Foundation Italia, BlockChain4innovation) e internazionali (Bitcoin Magazine, Coin Telegraph, Cryptocoins News). È bene consultare diversi siti comparatori, per aggiornarsi in tempo reale su quali criptomonete minare e con quali schede video. What To Mine  è il migliore, perché dispensa una stima molto affidabile sul guadagno giornaliero a seconda dell’hardware utilizzato. Fornisce una classifica delle criptomonete più proficue. In questo momento sono MonaCoin, Zcash e in misura minore gli Ethereum.

2 Quali criptomonete minare?Comparare le criptomonete: C’è CoinWarz

Altro sito molto consigliato per chi volesse darsi alla raffinata arte del mining è Coin Warz. ci dà una panoramica completa delle maggiori criptomonete sul mercato, con grafici sull’andamento e l’aggiornamento sul valore in diretta. Coin Warz è essenziale per confrontare l’algoritmo più conveniente. Questo perché il rendimento di hashes cambia a seconda della combinazione di hardware in possesso e della criptomoneta selezionata. Ciascuna valuta funziona attraverso un algoritmo specifico: CoinWarz riporta i più diffusi, che sono lo SHA-256, Scrypt, X11, Quark, Groestl, Blake-256, NeoScrypt, Lyda2Rev, CryptoNight, EtHash e EquiHash. Alcuni – come il Cryptonight – si minano con il processore, la maggior parte di loro con GPU. Inutile dire che più è performante la GPU, più alto sarà il guadagno quotidiano. Occhio però ai costi: è lapalissiano, ma ammortizzare 700 € di scheda video sarà più lungo e complesso.

3 Quali criptomonete minare? Il nostro hardware per minare criptomonete

Per la prova sul campo, abbiamo assemblato un PC pensandolo appositamente per il mining. Ecco le componenti: la scheda madre è una MSI 970 gaming. Nata per un utilizzo videoludico, va benissimo per minare criptomonete, anche se ha alcune opzioni superflue per lo scopo (il Sound Blaster Cinema 2 o alcune porte per joypad). Il Chipset è AMD 970, ha 4 GB di RAM, 2 slot per schede video PSI X16 e altre 2 PSI X1, supporto per memoria 4DIMMs e Dual Channel DDR3-2133(OC). Ha anche le componenti Military Class 4, che assicurano un’alta durabilità dei materiali. Cosa non scontata per un utilizzo prolungato dell’hardware. La scheda madre è stata acquistata dal sito GPU Shack, specializzato in attrezzature per mining. Le recensioni sull’e-commerce sono discordanti (in molti si lamentano della maleducazione dell’assistenza), però è l’unico rivenditore di hardware con sistema ethOS integrato. I prezzi poi sono davvero convenienti: il pacchetto base costa 159 $ e comprende – oltre alla MSI 970 Gaming – una memoria SSD, con l’ethOS preinstallato.

4 Quali criptomonete minare?Schede video: cuore pulsante del mining

Per la nostra prova di mining abbiamo utilizzato due estrellas del mondo gaming. Sono una coppia di MSI GeForce GXT 1080 GDDR5X (costo: 639 € circa). Hanno 8 GB di RAM ciascuna, con raffreddamento attivo. Il fattore di forma è ATX, l’interfaccia PCI X16 3.0. Non vi servirà per minare criptomonete, ma la MSI GeForce GXT 1080 supporta risoluzioni bestiali: arriva a 7680 x 4320 Pixel e quasi spiace relegarla al mining. E siccome anche l’occhio vuole la sua parte, sappiate che sono due oggetti esteticamente belli e accattivanti. Di colore rosso e nero, sul perno delle ventole è impresso lo stemma della MSI: un drago stilizzato che ben sintetizza le prestazioni “infuocate” della GPU.

5 Quali criptomonete minare?Il sistema operativo

Lo abbiamo già citato: si chiama ethOS ed è un sistema operativo pensato apposta per minare criptomonete. Ciò significa che è installabile su PC che dedicate esclusivamente (o quasi) all’attività. Se avete necessità da utenti comuni (utilizzare un browser, installare programmi o videogiochi) non è consigliato. Non è open source e la licenza è acquistabile in digital downoload, su chiavetta USB (39 $) o su SSD a 49 €. QUI trovate un bel po’ di tutorial e istruzioni sul sistema operativo per il mining di Bitcon o altre crptomonete. Sappiate che è tutto in inglese, essendo che la casa di sviluppo è statunitense.

6 Quali criptomonete minare? Il case e l’alimentazione

Due componenti fondamentali per reggere i consumi e contenere la temperatura. Per minare criptomonete abbiamo montato sul nostro PC un alimentatore Cooler Master V750, da 750 Watt. È di fascia alta, è totalmente modulare e integra una ventola loop Dynamic Bearing di qualità eccellente. Il costo è di 142 €. Il case che abbiamo montato è un iTek da gaming: non dei più adatti per minare criptomonete (l’ideale sarebbero dei rack aperti) ma con lo spazio necessario per una corretta ventilazione. Ci abbiamo montato cinque ventole e lo abbiamo tenuto chiuso per i primi tempi, in posizione verticale. Viste le alte temperature (sopra i 70 gradi Celsius) lo abbiamo “coricato” su un lato, privandolo del pannello laterale. Una ventola è stata posizionata in prossimità della GeForce GTX 1080 superiore, che segnava temperature maggiori dell’altra.

7 Quali criptomonete minare? Prestazioni: vivere “a un quarto di hash al secondo”

Già, gli hash: se bazzicate l’universo delle criptomonete ne avrete sentito parlare. Sono nodi generatori di tutte le transazioni non confermate di un blocco candidato. Ora che abbiamo montato e testato il nostro PC tocca conteggiarli, per determinare le prestazioni del nostro hardware. Con l’aiuto di What To Mine abbiamo stabilito quali criptomonete minare, ovvero lo ZCash e il Monacoin. Data la sua popolarità, a margine abbiamo fatto prove anche sull’Ethereum. Abbiamo fatto lavorare entrambe le GPU su ZCash e Monacoin, in momenti diversi. Sull’Ethereum invece ne abbiamo dedicata una soltanto, visto il minor rendimento economico con le 1080. Dunque i dati che trovate, si riferiscono a tali presupposti. Lo ZCash utilizza l’algoritmo Equihash e un protocollo della privacy zk-SNARKS. Il MonaCoin utilizza il Lyra2REv2, mentre l’Ethereum l’Ethash. Sullo ZCash abbiamo 904 MegaHashes al secondo, sul Monacoin 90,45, sull’Ethereum (1 sola GPU) 68 Mh/s di picco, con una media che si aggira sui 30.

8 Quali criptomonete minare?Il rendimento in Euro: quali criptomonete minare? E quanto ci si guadagna?

Domande molto generiche perché le risposte variano nel tempo. Al momento in cui scriviamo e con il nostro hardware, la più conveniente è il MonaCoin. Frutta poco più di 5 € al giorno, che diventano 4,65€ sottraendo i costi di consumo energetico. Sugli ZCash c’è un guadagno oscillante di 3 €, che diventano 2,5 al netto del consumo. Il rendimento dell’Ethereum è molto ballerino: ora è attorno ai 4 € , con circa 3 di guadagno effettivo. Segnaliamo la possibilità di minare due criptomonete alla volta, utilizzando una scheda video per ciascuna. Oppure si possono usare accoppiate, ma le due valute devono avere lo stesso algoritmo. In gergo tecnico si chiama Merged mining.

9 Quali criptomonete minare? – Trucco per consumare meno energia

Nelle prove abbiamo tentato di mantenere i costi energetici. Un metodo intelligente consiste nello stabilire il consumo massimo dell’alimentatore. Prima è bene comprovare il miglior rapporto tra MegaHashes/s e Watt consumati. Nel nostro caso utilizzare tutti e 750 i Watt del Cooler Master incrementava di poco il numero di Mhash/s: è bastato smanettare su ethOS, ottimizzando l’alimentatore a 240-300W. Il calcolo da fare per guadagnare minando criptomonete consiste nella formula Solution/Watt. Più è alto il coefficiente, meglio è.

10 Quali criptomonete minare?Il deterioramento delle componenti

Altro fattore da non sottovalutare. Qui il segreto sta nelle temperature. Armatevi di un ottimo sistema di raffreddamento e le schede video dureranno di più. Supervisionate i gradi centigradi, perché dopo i 70 gradi, c’è il rischio di deteriorare le componenti. Consigliamo di impostare ethOS in modo da spegnere automaticamente il sistema superati gli 85 gradi, come abbiamo fatto noi. A case chiuso, le nostre cinque ventole erano montate due in entrata e tre in uscita, sul “tetto” della torre. Se avete un case chiuso armatevi di sistemi ad acqua. Il problema è che per raffreddare una GPU esistono soluzioni custom, un po’ più difficili da installare. Di seguito potete vedere un breve video, che spiega velocemente come montare un sistema di raffreddamento della GPU attraverso un convertitore. 

11 Quali criptomonete minare? Conclusioni

Siamo al punto di partenza. Diciamo che sul lungo periodo, con un buon know-how in materia ci sono margini di guadagno. Occorre non soltanto scegliere quali criptomonete minare (e qui entra in gioco la difficulty), ma che siano in linea con il proprio hardware. Senza dimenticare gli andamenti incostanti della valuta e il suo potenziale. È un fine lavoro strategico, oltreché di azzardo: con gli Ethereum qualcuno si è arricchito, potrebbe riuscire anche a voi. Minare criptomonete conviene? Provateci anche voi: no pain no gain, dicono gli inglesi.

5 commenti

  1. Davide Viscusi ha detto:

    Concordo pienamente con Emanuele. Minare per un privato che ha a disposizione 1 o 2 schede video e un contratto di fornitura corrente NORMALE, non conviene mai e in nessun caso. Nel migliore dei casi si va alla pari, ma nessuno mette in contro l'usura dell'hardware che lavora tra l 80 e il 100% H24. Cambiare dopo 1 o due anni schede video top di gamma ha un costo variabile 400 - 900 euro, e quel costo non lo ammortizzi. La convenienza potrebbe esserci probabilmente avviando un progetto imprenditoriale in grande: investendo 200.000 euro per piattaforme che ospitano centinaia di schede video interconnesse e SOPRATTUTTO una locazione con contratto fornitura CONVENIENTE, quindi non ad uso civile.

  2. Matteo Barbieri ha detto:

    Questo articolo è da cestinare perché pur di vendere GTX 1080 le spacciate come schede buone per il mining. Sul mercato hai varie possibilità di schede video da usare con varie fasce di prezzo. GTX 1060 (le meno care) che fanno 24 mh/s su ethereum con con un consumo di 85W, le AMD rx 470/480/570 che hanno un rapporto hashrate consumo ottimo, oppure le 1070 che costano di più ma volano nel mining. Infine ci sono le 1080 che sono le schede PEGGIORI in assoluto. Fanno una media tra i 24 e i 25 mh/s su ethereum (come le 1060) e oltre a costare nettamente di più (400 euro di differenza) consumano 50w in più... Avete fatto un errore grossolano nel postare i dati nell'articolo. Parlate di picchi di 60Mh/s come grande cosa, quando va calcolata invece la media di hashrate invece del picco.

    1. Advister ha detto:

      Gentile Matteo, innanzitutto grazie per aver lasciato il tuo feedback. Ci teniamo a dire che nel nostro post ci siamo limitati a provare le GPU che avevamo a disposizione e a riportare i relativi dati, senza affermare che fossero le migliori in assoluto. Hai ragione sul fatto che, per ETH e l’algoritmo Ethash la 1080 non è competitiva, e conviene decisamente utilizzare i modelli precedenti (1070 e 1060 come da te citati). Tuttavia, come ben saprai, esistono numerosissimi algoritmi e, al momento, il mining su ETH risulta decisamente poco profittevole, per la fascia di prezzo delle GPU prese in considerazione. Le 1080 risultano invece più profittevoli (rispetto ai modelli precedenti) per altri algoritmi di hashing, come Equihash e Cryptonight e Lyra2REv2: in questo caso la differenza di prezzo e di consumo vengono bilanciate da una maggiore performance (vedi whattomine.com per verificare le differenze). Ancora grazie e continua a seguire il nostro blog.

  3. Emanuele ha detto:

    Sentite ma bisogna fare i conti esatto non sparare numeri a caso. Dite che il consumo massimo del vostro set sono 300 w . Quindi per 24 ore di funzionamento 300x24 sono 7200 w ossia 7.2 kw di corrente al giorno . Considerato che il costo complessivo della corrente in un caso favorevole in Italia non scende sotto 0,2 euro/le i costi della corrente sono 1,4 euro al giorno ... NON 0,40 come affermare nel vostro articolo . Resta poi da verificare i guadagni effettivi che dichiarate che non ho verificato ma sei conti li avete fatti come per la corrente dubito anche di questi ... cercate di dare informazioni precise MINARE non è facile e non fa arricchire ... Parola di un minatore

    1. Advister ha detto:

      Gentile Emanuele, Anzitutto grazie per il tuo prezioso feedback. Semplicemente, abbiamo utilizzato dei tool online per calcolare il costo dei consumi, che non è in linea con i costi italiani (che comunque variano di molto, a seconda del contratto e della società elettrica). Lo specificheremo subito nel testo dell’articolo, per evitare fraintendimenti. Ancora grazie per l’attenzione, continua a seguire il nostro blog. A presto

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