Cuffie Beats: Prezzo e opinioni di Solo, Studio, EP e BeatsX

Cuffie Beats: Prezzo e opinioni di Solo, Studio, EP e BeatsX

Cuffie Beats, dalla storia al prezzo, fino alle opinioni degli esperti. Quanto valgono gli auricolari Solo, Studio, EP e BeatsX? Ecco una carrellata di recensioni

Le cuffie Beats sono uno dei marchi più noti nell’ambito dell’home audio. Ma com’è nata l’azienda americana e com’è arrivata all’acquisizione da parte di Apple? Vi illustriamo un rapido excursus sul marchio e i prodotti, ma anche sulle polemiche che a volte li hanno accompagnati. Il prezzo è quasi sempre elevato, le opinioni contrastanti, ecco perché trovate anche una carrellata su tutti i modelli più popolari, tra Solo, Studio, EP e BeatsX. Se volete scoprire il mondo delle cuffie Beats: prezzo e opinioni insomma, continuate a leggere

1 La storia del brand e delle cuffie Beats

La parabola di Beats nasce da un’idea di Dr. Dre. A metà dei 2000 e dopo la rivoluzione imposta dalla “smaterializzazione” della musica, il rapper losangelino capisce di dover trovare altre fonti di guadagno. Una linea di cuffie portatili adatte a lettori mp3 e smartphone sembra la strada giusta, anche considerata la scarsa qualità di ciò che si trova sul mercato. La compagnia nasce nel 2006 dal suo incontro con Jimmy Iovine, produttore musicale e manager molto attivo nell’industria discografica. I due lanciano una partnership con Monster Cable, che porta il necessario know-how sull’hardware. Le prime cuffie Beats si chiamano Studio e arrivano nei negozi nel 2008.

2 Successo e critiche

Pubblico e addetti ai lavori si polarizzano fin da subito. Per alcuni, Beats diventa uno status symbol, anche sulla scia delle tante celebrità che le adottano senza riserve. Per altri, è un brand sopravvalutato e costoso. E’ innegabile che i primi prodotti Beats puntassero quasi tutto sul look, con logo ben in evidenza e design scintillante rispetto ai concorrenti. Il suono a base di bassi ultracarichi è ciò che lascia perplessi ancora oggi, soprattutto in quanto orientato solo verso alcuni generi musicali. Scelta comprensibile, in realtà. Visto il retaggio di Dre, è logico che una linea del genere fosse orientata a dare una casa all’hip hop e a tutto il genere “urban”.

3 “Portare i veri bassi nelle cuffie portatili”

Nel raccontare gli inizi della partnership con Beats, Noel Lee di Monster spiega chiaramente l’obiettivo in fase di progettazione. Le cuffie della concorrenza, a suo dire, non riuscivano a restituire l’impatto dei bassi. E, di fronte alle critiche, chiosa sicuro: “Se mi dicono che il suono delle Beats è sopravvalutato, rispondo che in un club i bassi sono tutto ciò che si sente. Le nostre cuffie sono pensate per quel tipo di pubblico”. Il focus insomma, è diventato da subito quello di costruire le migliori cuffie Beats possibili. 

4 Partnership con HTC

Nel 2011, Beats ha raggiunto quote di mercato importanti. E’ in quest’ottica che viene acquisita al 50% da HTC. La casa taiwanese ha sempre avuto progetti ambiziosi per la propria linea di smartphone e intende puntare forte sull’audio. Il frutto più interessante in questo senso è HTC One, smartphone lodato in cui il comparto sonoro viene completamente realizzato da Beats. Nonostante il successo, il rapporto con HTC si interrompe bruscamente a causa di un “mutamento di scenario” – parole di Beats stessa – che convince la società a riacquistare la propria metà delle quote. Subito corrono voci che qualche player ben più grande sia interessato a comprare tutto.

5 2014: l’acquisto di Apple

E infatti, storia di ieri, Apple rileva tutta la linea nel 2014, ma non per una mera questione di hardware. Cupertino necessita di uno sbocco strategico sul nascente mercato dello streaming musicale, e acquisire il neonato Beats Music è una delle vie più rapide per acquisire infrastruttura e competenze. Ecco quindi che, nell’estate 2015, debutta Apple Music. Un successo immediato che oggi ha già 20 milioni di abbonati, la crescita più rapida di sempre nell’ambito dello streaming. Ma Beats mantiene una presenza forte anche nell’hardware con nuovi modelli come BeatsX e Beats Solo3, oggi perfettamente integrati con l’ecosistema della Mela.

6 Qualità delle cuffie Beats: affare o fuffa?

il grande interrogativo coinvolge le amatissime/odiatissime cuffie Beats By Dr. Dre. Sono le migliori cuffie … o è tutta fuffa ben confezionata? Il popolo del web, sembra non parlare d’altro, da almeno 3-4 anni a questa parte. Con grande umiltà, la redazione di Advister ha deciso di risolvere una volta per tutte l’annosa questione, proponendovi un editoriale definitivo. Una sorta di “recap”, che tiene conto dei pro e dei contro a riguardo. Ma va fatta una dovuta premessa: non abbiamo gli strumenti scientifici per determinare con precisione l’efficacia sonora delle cuffie (qui gli altri brand consigliati). Ci basiamo sull’esperienza personale, il nostro spirito d’osservazione e ricerche altrui, doverosamente citate nell’articolo.

7 Il test che “smonta” le migliori cuffie Beats

Di test su un prodotto tanto chiacchierato, ne sono stati fatti a bizzeffe. Gli ultimi, molto condivisi online, sono stati realizzati dal sito tecnologico “How It’s Made”. Una rubrica che utilizza la piattaforma di blog Medium, famosa per “smontare” i prodotti per analizzarne le componenti. Risultato? Secondo il giornalista e ingegnere Avery Louie le Beats non varrebbero lontanamente il prezzo di listino. Il reale costo di produzione non supera i 20 €, al netto del prezzo di listino che raggiunge i 200-300 €“Il 60% della struttura è fatto di plastica, il 30% di pezzi di metallo inutili”, scrivono nell’articolo. I tecnici hanno anche compilato una tabella, con tutti i materiali, le componenti e le rispettive tariffe reali di prezzo. Dunque, cosa fa lievitare il costo di una cuffia Beats – che sia SOLO, BeatsX, Studio, EP o Pro?

8 Non solo stroncature: Gli altri test e le recensioni positive

Va specificato che non tutti i test effettuati sulle Beats sono stati così lapidari e infamanti. Il sito italiano Dday, ne parla come di prodotto dalla “fama meritata” e scrive: “difficile trovare punti deboli perché anche le voci e la gamma acuta non deludono, con ottimo dettaglio e profondità ma senza mai sconfinare nello squillante”. Il redattore, si riferisce al modello Studio, che è la punta di diamante della casa Monsters. In un altro articolo, la stessa testata propone una sfida “Beats versus Bose”, attribuendo lo scettro del vincitore alle cuffie del Dr. Dre. Le presunte “migliori cuffie” sono state elogiate anche da un articolo del Forbes, mentre il sito statunitense tenta esplicitamente di distruggerle, ma alla fine, i dati dei test che cita non sono poi tanto disastrosi. Va bene, ma a chi dovremmo dare retta, noi semplici consumatori?

9 La verità sulle cuffie Beats è che…

Come sempre, la verità sta nel mezzo. Le Beats non sono il disastro che narra certa stampa specialistica, ma nemmeno le migliori cuffie e auricolari sul mercato. La media delle recensioni consultate, ci racconta di una gamma qualitativamente molto buona. È pur vero che il prezzo è gonfiato dall’abile marketing, nonché dalla cura del design. Ma siamo sicuri che l’estetica delle “Grandi B” non sia da mettere nell’elenco dei vantaggi? In fondo, che male c’è nell’ascoltare buona musica, senza rinunciare alla giusta dose di coolness? Che piaccia o meno, viviamo in un’epoca che dà tanta (troppa?) importanza agli estetismi. Davvero ci suona scorretto se un brand di hi-tech attrae clienti con un buon design? L’importante – quello sì – è che suoni bene. Tutto il resto è fuffa. Alla fine il consiglio è sempre lo stesso: comprate quello che vi pare. Molto utile è leggere opinioni degli utenti sulle cuffie Beats su Amazon o altri Marketplace: le loro esperienze dirette, dovrebbero fornire un giudizio qualificato sul prodotto. 

10 Recensione delle BeatsX: Correre is good, farlo con buona musica is better

Alcuni studi sostengono che la musica durante l’esercizio fisico migliori l’efficienza, mentre per altri sembra che non vi sia differenza. Nonostante tutto, molte persone non possono fare a meno di ascoltare musica durante il cosiddetto “cardio”. BeatsX ci è sembrata fin da subito una soluzione naturale per chi ama correre. Per chi li volesse usare per la corsa e lo sport in generale, ecco alcune impressioni d’utilizzo.

Perché BeatsX?

Iniziamo dal chip W1. Uno dei maggiori difetti di auricolari e cuffie wireless è il complicato processo di connessione: entrare nelle impostazioni, cercare le cuffie nella sezione bluetooth e, infine, connettere. Apple ha risolto il problema permettendo di appaiare automaticamente le cuffie con un iPhone, a patto che sia dal 5 in su. La comodità nello sport è fondamentale. Questa è senz’altro uno dei vantaggi del modello di cuffie Beats per sport. 

Difficile perderle

Penserete che odiamo gli AirPods, ma non è così. Ci fa paura, però, la facilità con cui possono essere persiI due auricolari sono liberi e possono facilmente cadere dall’orecchio. Molto più difficile qui, grazie al cavo che unisce fra loro i due auricolari. Passando dietro al collo, il cavo di congiunzione è virtualmente invisibile ma permette di bloccare ogni caduta. E il telecomando? Sembra scontato, ma sugli AirPods non c’è. Qui invece è presente un comodo remote, perfetto per saltare pezzi o regolare il volume durante la corsa.

Sono comode?

Tutte le recensioni concordano nel dire che gli AirPods non si adattano a tutti i padiglioni auricolari. Esattamente come succede con gli EarPods che Apple ha lanciato nell’ormai lontano 2012. I BeatsX funzionano in modo più convenzionale, offrendo differenti misure per gli auricolari e due piccole plance di supporto per chi avesse bisogno di maggior stabilità. E saranno proprio i runner a beneficiarne di più. Vi lasciamo con un consiglio: attenzione alla versione bianca. Sono senza dubbio la versione più iconica per gli amanti di Apple, ma possono sporcarsi facilmente con pioggia o sudore! 

In conclusione

Per la recensione sulle cuffie Beats per sport vi consigliamo di leggere l’articolo dedicato qui. Possiamo dirlo. Le BeatsX sono il primo modello di auricolare wireless a regalare un’esperienza senza punti deboli, pur se pensata con l’iPhone in mente. Il futuro porterà ulteriori miglioramenti in ogni ambito, ma già adesso mollare cavi e spinotti significa non scendere a troppi compromessi. Non troverete di meglio ad un prezzo del genere.

11 Beats EP

Il modello EP, è l’unico delle cuffie Beats by Dr. Dre a costare una cifra abbordabile per tutti. Il prezzo di listino è di 99,95 €. Disponibili nei colori rosso, blu, bianco e nero. La manifattura, è comunque ottima e le opinioni degli utenti positive. Sono molto leggere, sembrano delicate, ma è soltanto un’impressione. Perché le Cuffie Beats EP vantano un rinforzo in acciaio, che le proteggono da rotture e cadute. Il suono è cristallino e profondo, anche se non raggiunge la fedeltà delle concorrenti Bose o degli altri modelli di fascia alta. I contro? Non le trovate wireless e difettano di tutte quelle funzioni evolute che invece trovate nelle nuove BeatsX. Per quel prezzo però, non potreste chiedere di meglio. Su Amazon le trovate a poco più di 60€. 

12 Beats Solo

Se invece siete dei musicofili e prediligete un ascolto contemplativo, lasciate stare le EP o le BeatsX e buttatevi sulle cuffie Beats Solo. Sono cuffie sovraurali (vi copriranno l’intero padiglione) e garantiscono un completo isolamento dal mondo esterno. Pur non dotate del sistema di riduzione del suono ambientale, la conchiglia è ben imbottita e protegge efficacemente l’ascolto da rumori esterni. Dalle recensioni arrivate sui magazine specializzati, le Beats Solo 2 sono nettamente migliori della prima versione. Particolarmente indicate per la riproduzione di musica elettronica, un po’ meno per rock e composizioni jazz o classiche. Insomma, tra le cuffie entry level, le Beats Solo 2 (tra i regali top di Natale 2017) si difendono decisamente bene, nonostante i pregiudizi dei “duri e puri” che aleggiano sul marchio della “grande B”.

13 Beats Solo 2 Luxe Edition

Sono una sorta di riedizione delle medesime cuffie Beats Solo 2, ma migliorate nelle prestazioni e nel design. L’acustica è più nitida, l’indossabilità è più confortevole e all’esterno le cuffie sono in tinta metallizzata. Disponibili nei colori rosso e nero, in wireless o con caso jack a 3,5 millimetri. Il prezzo? Caruccio, ma su alcuni siti le trovate a prezzi stracciati. Decisamente meno, rispetto al prezzo intero di 217 €. Insomma, meglio Luxe o Solo? Dipende dalle vostre esigenze. As always. I prezzi – per il brand che è – ormai non sono esagerati, anzi. Dunque per dirla a là Orazio, carpe diem. QUI il link diretto ad Amazon

14 Beats Studio

Sono il fiore all’occhiello del marchio di Cupertino. Il punto forte? Le specifiche tecniche: la qualità audio è praticamente perfetta. Grazie alla risposta in frequenza 20 Hz – 20 kHz e la sensibilità massima a 115 dB, le Studio hanno dei bassi favolosi. Addirittura troppo alti, secondo alcuni utenti del prodotto. La tecnologia di riduzione dei rumori esterni è probabilmente la migliore sul mercato (se la gioca con le Bose QC25) e il peso dell’oggetto non è troppo elevato (260 grammi). Noi consigliamo le Studio 2, che potete acquistare su Amazon a poco nella versione bianca. Da avere se si è dei patiti della super-alta qualità. A patto però non ascoltarci mp3 a 192 kbs. Sarebbe come comprarsi una Ferrari e utilizzarla per andare a fare la spesa la domenica mattina. il prezzo delle cuffie Beats Studio è consistente, ma su Amazon trovate offerte molto interessanti

15 La playlist pensata per le cuffie Beats

Secondo noi, le cuffie Beats (prezzo, opinioni e recensioni a prescindere) sono tra le migliori che potete comprare.  Ci siamo anche chiesti se sia vera sostanza ciò che sta dietro alla filosofia di Beats, e tutto sommato ci sembra che la qualità del brand sia migliorata tanto nel corso delle generazioni. Fin dall’inizio della sua storia, tutta la linea si è sviluppata attorno a un suono che risalta in particolare i bassi, come scoprirete grazie a questa playlist pensata per far splendere le vostre cuffie Beats. 

1) Kendrick Lamar – HUMBLE

Già il video è un capolavoro, ma la produzione tutta synth di piano su cui si muove quello che ormai è il miglior rapper del pianeta ruberebbe la scena a chiunque. Una curiosità? Steve Lacy, uno dei produttori dietro alle musiche dell’album, crea tutto sul proprio iPhone.

2) The xx – Dangerous

Il trio inglese è tornato con un album denso e notturno. Lo apre un pezzo dove i fiati campionati lasciano presto spazio a un giro di basso che è già indimenticabile. Con le cuffie Beats, – che siano, Solo, Studio o EP – è spettacolare. 

3) Joe Goddard – Music Is The Answer

Il produttore degli Hot Chip sceglie di aprire il suo nuovo album solista Electric Lines con un pezzo intenso e malinconico. I beat sottili si schiudono progressivamente e un cantato femminile ci ricorda che “la musica è la risposta a tutti i nostri problemi”.

4) The Internet – Pupil/The Patience

Potevamo non mettere un collettivo che si fa chiamare The Internet? Un pezzo di R&B nerissimo che finisce per trasformarsi in una coda elettronica più sperimentale.

5) New Order – Blue Monday

Permetteteci di chiudere con un classico senza tempo. Il singolo in 12 pollici più venduto della storia non invecchia mai, merito (anche) di una fra le linee di basso più belle e riconoscibili di sempre.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *