Mycroft Mark II: 4 punti di forza rispetto agli altri assistenti vocali domestici

Mycroft Mark II

Direttamente da Kickstarter, ecco l’assistente vocale domestico open source fissato con la privacy: Mycroft Mark II

Pochissimi giorni fa, precisamente il 25 gennaio del 2018, Mycroft ha annunciato la sua campagna su Kickstarter, chiamandola Mycroft Mark II. Si tratta di un piccolo assistente AI presentato come alternativa aperta agli assistenti virtuali come Amazon Alexa, Google Assistant e Siri. Il Mycroft Mark II è un altoparlante intelligente alimentato dall’assistente intelligente Mycroft, che è totalmente open source. In un mondo in cui spopola la libertà e la condivisione, il Mycroft Mark II, sembra calzare a pennello. Se non vuoi utilizzare l’assistente intelligente proprietario, puoi sempre creare il tuo assistente virtuale con Mycroft e Raspberry Pi (sempre che tu ne abbia le capacità).

1 Chi è Mycroft?

Fondato nel 2015, Mycroft è la risposta open source a Siri o Alexa. Mycroft ha solide relazioni con la comunità open source e si sta diffondendo attraverso tutti i principali sistemi operativi aperti nel 2018. Mycroft ha anche ricevuto investimenti finanziari da Jaguar Land Rover, 500 Startups, Techstars e sostenitori di Kickstarter in più di 56 paesi e 38 stati. Abbiamo già parlato di assistenti vocali in diversi articoli, qui il link a quello più completo per un giusto confronto! In realtà, il Mycroft Mark II è pronto e funzionante già cosi com’è. Per la cronaca, il Mark I, predecessore del II, racconta già molto della storia di Mycroft. La critica lo aveva consigliato come una delle migliori alternative di Amazon Echo. Forte delle critiche sul modello precedente, quindi, l’azienda si è superata con il nuovo modello e pare non temere più nulla, poiché il Mark II è pronto a seguire le orme del fratello maggiore come assistente smart unico.

2 Open source e privacy le parole chiave

L’ultimo gioiellino della società, Mycroft Mark II, è stato progettato per offrire un’alternativa aperta a Google Home o Amazon Echo. In particolare, Mark II è un altoparlante intelligente con schermo integrato, una fotocamera opzionale e un array di microfoni all’avanguardia. Vi sembra troppo? E’ anche predisposto per la cancellazione del rumore e beamforming. Abbiamo parlato di miglioramenti perché è stata potenziata l’individuazione della cosiddetta wakeword (una libreria per rispondere ad un particolare set di frasi).

3 Qual è la differenza sostanziale con prodotti simili, già grandi colossi?

Sono 4 i principali punti di forza di Mycroft Mark II:

  1. Privacy dei dati
  2. Personalizzazione
  3. User agency
  4. Dati aperti

Il primo vantaggio è quindi relativo alla privacy: la piattaforma di Mycroft Mark II è studiata per cancellare domande e richieste dell’utente appena arrivano, garantendo un rispetto della privacy al limite della perfezione. Il secondo aspetto che differenzia Mycroft Mark II dagli altri assistenti AI è la possibilità di personalizzare l’assistente virtuale cambiandone la sveglia, la voce e persino la user experience. Mycroft Mark II è anche il primo della sua serie ad abbracciare il concetto di “user agency”, altri assistenti vocali non rappresentano gli utenti, rappresentano le aziende che li possiedono. I suoi creatori ci tengono a sottolineare l’unicità di Mycroft Mark II, poiché, in definitiva, rappresenta davvero gli utenti finali. Il tutto è totalmente open source, e gli utenti che hanno deciso di condividere le proprie informazioni hanno contribuito a migliorarne la wakeword, le trascrizioni del testo, la comprensione del linguaggio naturale e la sintesi vocale.

4 Cosa dicono i creatori di Mycroft Mark II?

La novità assoluta è la condivisione: qualsiasi azienda interessata a implementare prodotti abilitati alla voce può utilizzare il design come base. Mycroft Mark II ha già dimostrato la sua tecnologia in un’auto sportiva Jaguar F-Type e sta lavorando con una serie di marchi importanti per l’implementazione di soluzioni vocali. “Il Mark II sarà un punto di svolta”, afferma il CEO di Mycroft, Joshua Montgomery “il dispiegamento di un assistente personale intelligente non sarà più una proposta da cento milioni di dollari. Chiunque disponga di una connessione Internet potrà avere un agente vocale personalizzato e, soprattutto, non dovrà rinunciare alla propria privacy per farlo.” Intenti molto molto nobili, vedremo se le intenzioni combaceranno con la realtà.

5 Aspettative?

Amazon ha venduto circa 5,2 milioni di unità Echo nel 2016 e l’assistente vocale è stato il prodotto più venduto attraverso la piattaforma di e-commerce nel 2017. Si prevede che il mercato degli assistenti vocali raggiungerà i 25 miliardi di dollari entro il 2020, ma manca di un’alternativa aperta, neutrale, indipendente e orientata sulla privacy. “Vediamo la voce come una parte importante di ogni interfaccia uomo-macchina“, ha detto il fondatore Joshua Montgomery, “il nostro compito è quello di garantire che tutti abbiano accesso alla tecnologia. Stiamo democratizzando la voce e creando parità di condizioni per l’industria“. Ecco il link per sostenere il progetto su Kickstarter, oppure per ordinarlo in anteprima!

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