Google Play Music, guida al rivale di Spotify: Abbonamento, costo e caratteristiche

google play music

Lo streaming musicale di Google offre una serie di caratteristiche gratuite interessanti per chi non vuole pagare un abbonamento mensile. Con il futuro marchiato dall’arrivo di Google Assistant. Guida e caratteristiche di Google Play Music.

Google Play Music fa parte dell’universo di app “ufficiali” che Google ha disseminato fra i propri servizi. Nonostante esista dal lontano 2011, non ha mai ottenuto l’attenzione che merita. In parte per un certo disinteresse della casa madre, che per anni l’ha lasciato a languire senza pubblicizzarlo troppo, ma soprattutto perché Spotify prima (e Apple Music poi) le hanno rubato la scena. Eppure, La musica in streaming di Big G presenta caratteristiche uniche e sta diventando sempre più importante, soprattutto in ambito Android


1 Google Play Music: un futuro insieme a Google Assistant

È come scoprire l’acqua calda a questo punto, ma gli assistenti digitali – e i relativi hardware dedicati – sono in procinto di cambiare il modo in cui ascoltiamo e scopriamo nuova musica. In questo, i due servizi che promettono di essere leader sono Amazon Music Unlimited – grazie ad Alexa – e Google Play Music appunto, che sfrutta l’assistente proprietario Google Assistant. E poi c’è Apple Music, che però deve ancora mostrare tutte le potenzialità date dall’integrazione con Siri. In Italia parliamo ancora di congetture, ma il 2018 dovrebbe essere l’anno buono per lo sbarco dell’intelligenza artificiale applicata alla musica.

2 Uno streaming in tutto e per tutto

Oltre all’imminente intelligenza artificiale, va detto che alcuni produttori hanno ormai scelto l’app di Google come software predefinito per l’ascolto musicale. Sui cellulari Samsung, ad esempio, la troverete come opzione preinstallata. E dire che all’inizio, i piani di Google erano molto diversi. Per anni, infatti, Google Play Music è stato de facto uno store dove gli utenti potevano acquistare MP3, alla stregua di iTunes. Oggi, Google lo ha trasformato in un servizio di streaming non dissimile dalla concorrenza, con un catalogo stimato in circa 40 milioni di brani e disponibile tramite un abbonamento mensile di 9.99 euro. L’opzione, che inizialmente si chiamava Play Unlimited, offre brani in alta qualità. Google non ha mai specificato tipo di codifica e bitrate, ma è ipotizzabile che siano MP3 codificati a 320kbps, ovvero la stessa con cui è possibile acquistare musica sul Play Store. E’ presente anche un piano famiglia: a fronte di 14.99 euro mensili, 6 account potranno ascoltare i brani in streaming.

3 Spazio ai propri file: il proprio cloud musicale

La differenza, sostanziale, con gli altri servizi è che l’utente può caricare gratuitamente la propria libreria musicale. Google offre infatti la possibilità di uploadare 50.000 brani musicali, cifra che lo rende una specie di cloud musicale personalizzato. Ogni utente potrà quindi costruire il proprio streaming, personale e completamente gratuito. I brani vengono conservati alla stessa codifica originaria, il che significa che un mp3 codificato a 256kbps avrà la stessa codifica una volta caricato. Nel caso di brani lossless, la codifica sarà la migliore possibile (320kbps).

4 Come creare la propria libreria

Google Play Music offre due modi per fare l’upload della propria collezione. Il primo, tramite l’applicazione Music Manager (disponibile per Windows, macOS e Linux), andrà a ricercare sul vostro computer la cartella contenente la musica, per poi procedere automaticamente a farne l’upload. Un metodo decisamente più intuitivo è tramite browser, a patto che si usi Chrome. In tal caso, basterà aprire la propria pagina Play Music e trascinarvi i file da trasferire.

5 Come scaricare la propria libreria

La bella notizia è che l’intera libreria rimarrà scaricabile in ogni momento, ma con una limitazione minima. L’utente potrà scaricare i singoli album solo due volte, mentre non sono posti limiti per il download della libreria in un unico blocco. L’opzione è disponibile solo per la musica caricata (o acquistata) dall’utente, non sarà quindi possibile scaricare le tracce che si stanno ascoltando in modalità abbonamento.

6 Ascoltare in modalità offline

Per ascoltare musica sul proprio cellulare o tablet in modalità offline, priva quindi di dispendio di dati quando ci si trova in mobilità, è possibile cliccare sulla piccola freccia disponibile alla destra del titolo dell’album o di una singola canzone. Terminato il download, sarà possibile ascoltare i contenuti scaricati in qualsiasi momento.

7 Stazioni radio

Le stazioni radio sono un servizio offerto da qualsiasi streaming, è vero, ma restano un ottimo modo per scoprire nuova musica. In base ai criteri stabiliti dall’utente, Google Play Music costituirà una serie di playlist denominate radio, aggregando musica compatibile ai gusti di chi ascolta. Si possono cercare stazioni radio in base a generi, attività e decenni.

8 Acquistare singoli brani

A differenza degli altri servizi streaming, l’antica natura di store con cui Google aveva originariamente definito il servizio è ancora ben presente nel codice del sito. L’utente, infatti, può acquistare musica in ogni momento. Per farlo, basterà cliccare sui tre puntini presenti alla destra del titolo e selezionare l’opzione “acquista”. Da lì, sarà possibile acquistare il singolo brano o tutto l’album. L’app di Google Play Music è sempre più diffusa su Android, dove alcuni produttori (Samsung in primis) l’hanno elevata a app audio ufficiale, e rimane presente di default nella cartella dedicata alle app ufficiali di Google. Su iOS è invece scaricabile a questo link.

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