Pixel 2: Google punta tutto sull’AI e presenta un’intera serie di prodotti

pixel 2

Dopo mesi di anticipazioni, Pixel 2 è stato finalmente presentato. Accompagnato, a sorpresa, da un’intera gamma di prodotti hardware con l’AI come denominatore comune.

Alla fine è andato tutto secondo le previsioni: Pixel 2 è arrivato e stavolta sarà distribuito anche da noi. Aspettatevi però una lunga attesa prima di averlo fra le mani, come dimostra la scarsità di scorte riscontrata appena tre ore dopo l’arrivo online dei preordini. Come ormai vuole la prassi, sono due i modelli presentati. Pixel 2 è virtualmente identico al predecessore, mentre Pixel 2XL è dove Google ha concentrato le innovazioni. Chi romperà il salvadanaio (989 euro il prezzo d’acquisto in’Italia, dove sarà anche l’unico modello distribuito) avrà in dote uno schermo da 6 pollici che si estende su tutto il frontale. L’impatto visivo non è lo stesso di un s8, dove l’Infinity Display copre tutto la superficie. Ci sono infatti due piccole cornici, che però non impediscono al telefono di posizionarsi fra i dispositivi all’avanguardia di questo 2017.

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1 Pixel 2, ci aspettavamo qualcosa in più?

La critica si aspettava qualcosa di più, ma Google non è interessata a dominare il mercato. L’evento di ieri conferma che la linea Pixel svolga la funzione di dimostrare ciò che può fare Android, senza alcuna velleità da prodotto di massa. Anche la distribuzione, fortemente regolata da Google, indica che il prodotto finirà nella mani di (relativamente) pochi. E’ un peccato, perché rimane comunque un hardware da copertina. L’anno scorso il Pixel fu annunciato a sorpresa e si rivelò essere uno fra i migliori smartphone acquistabili. Di sicuro è stato a lungo quello con la miglior fotocamera, apparentemente imbattibile in situazioni di poca luce. C’era dunque attesa per questa presentazione, avvenuta in termini “ufficiali” e con tanto di CEO Sundar Pichai sul palco ad illustrare la visione di Big G per il futuro.

2 A chi è rivolto Pixel 2?

Per acquistare Pixel 2XL bisogna mettersi in lista d’attesa. Quando sarà disponibile, l’utente riceverà un indirizzo email con i dettagli per comprarlo. Google ha anche concesso un’esclusiva ai negozi 3, che lo inseriranno nei propri piani e costituiranno l’unico hub “fisico” dove andare a vedere e provare il telefono. Di seguito, l’elenco delle caratteristiche principali dei due nuovi top di gamma di Google:

  • Schermo: 5” full HD / 6” QHD+ (2.880 x 1.440 pixel, 18:9) P-OLED con Gorilla Glass 5
  • CPU: Qualcomm Snapdragon 835 con GPU Adreno 540
  • RAM: 4 GB LPDDR4X
  • Memoria interna: 64 / 128 GB non epsandibile
  • Fotocamera posteriore: 12,2 megapixel f/1.8, sensore da 1/2,6” , pixel grandi 1,4 μm
  • Fotocamera frontale: 8 megapixel f/2.4
  • Connettività: nano SIM, Wi-Fi ac dual band, Bluetooth 5.0 LE, NFC, GPS
  • Batteria: 3.520 mAh con fast charge (Pixel 2 XL)
  • Dimensioni: 157 x 76,2 x 7,6 mm (Pixel 2 XL)
  • Peso: 175 grammi (Pixel 2 XL)
  • OS: Android 8.0 Oreo

In Italia, l’acquirente di Pixel 2XL è colui che vive dentro l’ecosistema Google e vuole assolutamente provare l’esperienza “pure Android” che prima era relegata ai telefoni Nexus e che adesso è prerogativa unica dei Pixel. Non è cosa da poco, vista la quantità di bloatware e configurazioni particolari che i produttori di smartphone si ostinano ad inserire nelle loro versioni di Android. Resta però un po’ di amaro in bocca per il design poco spettacolare con cui Big G ha scelto di veicolare questi due telefoni.

3 Un’intera linea hardware

Lo sapevamo da tempo, ma la guerra hardware si sta spostando a grandi passi nel campo degli assistenti vocali. Non è un caso che anche Sonos abbia presentato proprio ieri il suo primo speaker “intelligente”, mentre si aspetta la commercializzazione dell’HomePod annunciato da Apple lo scorso giugno. La nuova frontiera degli assistenti vocali è infatti la qualità audio, e la risposta di Google si chiama Home Max. Il nuovo speaker monta due woofer da 4.5 pollici e dei microfoni ad ampio raggio capaci di ascoltare la voce dell’utente anche mentre l’altoparlante riproduce musica. Grazie ad una funzione di machine learning che Google ha denominato Smart Learning, Home Max potrà settare i propri parametri audio in base alla grandezza della stanza dov’è posizionato. 

4 AI: il futuro secondo Google

Google ha iniziato a produrre hardware con l’obiettivo di aprire nuovi sbocchi per i propri servizi, in particolare quelli basati sul machine learning e sull’AI. E’ questa l’angolazione con cui spiegare le novità presentate ieri, che al momento resteranno confinate alla distribuzione (lacunosa) di Big G. Non saranno un successo di massa, per ora, ma un interessante ventaglio di possibilità per chi intende acquistare dispositivi innovativi. Come ad esempio i Pixel Buds, auricolari wireless dotati di traduttore automatico, che saranno la versione smart degli AirPods. Oppure Google Clips, forse il prodotto più interessante presentato ieri, una fotocamera in grado di assistere l’utente nella ricerca dello scatto perfetto. E infine Google Home Mini, la versione aggiornata di quel che fino a un giorno fa si chiamava semplicemente Google Home: meno suono rispetto a Home Max, ma tutta l’utilità di Google Assistant nei propri soggiorni.

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