Xiaomi Mi 11 e Xiaomi Mi 11 Pro, le due nuove leve del colosso cinese

Xiaomi Mi 11

Basic o Pro? Quale dei due nuovi Xiaomi Mi 11 comprare? Ecco la recensione completa dei due modelli a confronto

Oramai Xiaomi è inarrestabile sotto ogni punto di vista. Neanche il tempo di far salire dalle acque dei meandri tecnologici un nuovo modello, che subito ne spuntano altri due. Gli ultimi due arrivati in famiglia, Xiaomi Mi 11 e Xiaomi Mi 11 Pro, proseguono numericamente la strada già tracciata, aumentando di una cifra, andiamo a scoprire di che cosa si tratta.

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1 La serie Mi, ovvero la regina di Xiaomi

Fin dalla sua comparsa ormai qualche anno fa, la serie Mi di Xiaomi, ovvero la sua linea principale di smartphone di fascia media/medio-alta, che comprende ad oggi undici modelli più le rispettive versioni T e Pro semplici, continua a far parlare di sé. Nel corso del tempo Xiaomi ha investito ingenti somme di denaro nella sua divisione tecnologica per i device, creando di volta in volta telefoni sempre più complessi.

Arrivati alla serie precedente a questa, con Mi 10T e Mi 10T Pro a cui poi sono seguite le varianti Mi10T e Mi10T Pro, Xiaomi sembrava aver raggiunto il suo scopo, creando smartphone cinesi che ormai hanno abbondantemente superato questo concetto. I quattro modelli disponibili sono unici, potenti, esageratamente performanti con una tecnologia all’interno di prim’ordine.

Allo stesso modo però alcuni astanti fra il pubblico si sono lamentati dei prezzi, che nel corso del tempo hanno continuato a salire vertiginosamente, toccando vette abbastanza alte negli ultimi modelli. Xiaomi come ha pensato di risolvere il problema? Semplice, creando la serie Redmi, ma di questo non parleremo adesso.

2 Cosa dobbiamo aspettarci dai nuovi modelli?

Che in sostanza proseguano la tradizione incorporata dai due precedenti e dagli altri, ovvero avere la miglior tecnologia al miglior prezzo. Laddove però, lo ribadiamo, miglior prezzo non significa prezzo basso, ma conforme a ciò che troviamo dentro, senza alcuna speculazione come magari accade in altri brand. Allo stesso modo possiamo aspettarci una delle interfacce più longeve ed apprezzate dal pubblico, la MIUI.

Essa ha recentemente ha subito una nuova news da parte di Xiaomi, ovvero il debutto della versione numero 13, che dovrebbe arrivare direttamente proprio su questi due nuovi modelli e poi a rotazione con gli altri. Possiamo solo aspettarci il meglio da Xiaomi, dopo tanti anni di fedele guerra tecnologica, possiamo senza dubbio affermare che il colosso cinese ha i piedi ben piantati in terra.

3 Hardware, un balzo nel futuro

Partiamo col dire che le schede di Xiaomi Mi 11 e Mi 11 Pro sono trapelate come accade spesso prima della presentazione ufficiale, ma siamo comunque di fronte a due veri e propri mostri di tecnologia mangia dati. A fare da navigatore principale abbiamo un modello di chipset totalmente nuovo, si sa che Xiaomi come molte altre factory è solita prendere accordi con le case che li producono per testarli in anteprima.

In questo caso abbiamo l’ultimo arrivato in casa Qualcomm, ovvero lo Snapdragon 888. Un processore Quad Core con tecnologia a nano particelle, che spinge la velocità del telefono fino a 2,4 GHz, che ovviamente vengono spinti ancora più in là dal sistema operativo del telefono. A fare da contralto a questo nuovo processore che stando alle prime prove risulta essere davvero performante, abbiamo 8GB di RAM, e 256GB di memoria interna non espandibili. Non ci è dato sapere, anche se da alcune informazioni pare che sarà così, se la versione Pro avrà una memoria flash più grande, magari da 12GB totali.

Quel che è certo è che non avremo memoria espandibile ormai su nessuno dei due modelli. Una strada che ormai moltissime aziende stanno percorrendo, preferendo offrire una memoria interna più capiente anziché un doppio storage che, come sappiamo, diminuisce sensibilmente la reattività del telefono. Come GPU invece abbiamo una Adreno 660, anche essa nuova arrivata in casa Adreno ed ottimizzata per questo cellulare. Uno smartphone, dunque, top di gamma già così, sappiamo che la versione Pro come Hardware, a parte il dubbio sulla RAM, differirà per altre cose, ma sostanzialmente la scatola vuota sarà questa.

4 Estetica, in continuità con la tradizione

Poco da fare, a Xiaomi piacciono le curve. Tolto rarissime eccezioni, infatti, citiamo ad esempio il primo Mi Mix che aveva angoli non stondati, i più recenti telefoni prodotti dall’azienda, compreso anche serie come Redmi, hanno tutti angoli smussati. Nel caso di Xiaomi Mi 11 e Mi 11 Pro questa tradizione non si interrompe. Abbiamo un frame metallico su retro e bordi, che si intreccia con la ceramica lucida a specchio della parte posteriore, ed il bellissimo schermo frontale. Come su Mi 10T Pro abbiamo il modulo fotocamera sporgente, secondo alcuni eccessivamente sporgente.

Una soluzione dovuta al fatto che non si voleva appesantire eccessivamente il telefono internamente, e si è deciso per questo aspetto. Il frame prosegue senza discontinuità, dando l’idea di un telefono compatto e dall’aspetto generale borderless. Compare nuovamente il notch a foro frontale che ospita la fotocamera, la capsula auricolare invece risulta essere quasi scomparsa dentro al frame superiore. Un aspetto non aggressivo ma elegante su entrambi i modelli, che saprà farsi amare dal pubblico.

5 Schermo, una rivoluzione estetica

Senza nulla togliere ad altri modelli di altri brand, una delle cose che colpisce maggiormente sugli Xiaomi è proprio lo schermo. Parliamo spesso di schermi estremamente luminosi, alcune volte senza ricorrere a tecnologie super costose. In questo caso invece Xiaomi ha puntato in alto, ed il suo Mi 11 ha a bordo un AMOLED da ben 6,81 pollici con risoluzione Full HD Plus, ed una resa dei colori unica. Parliamo di schermi che, come sappiamo, puntano molto sulla loro esaustiva resa dei neri e degli scuri, avendo pixels che quando vengono passati da luce nera, si spengono donando una profondità di visione non indifferente.

Si abbassa leggermente la frequenza di aggiornamento rispetto a Mi10T Pro che era arrivato a 140Hz totali, facendo la differenza, ma allo stesso tempo sappiamo da fonte certa che anche la versione Pro di Mi11 supporterà questo aggiornamento. Per farvi capire la differenza, i 60Hz di aggiornamento rendono il telefono veloce ma poco fluido, quasi meccanico nella resa dello schermo. I 140Hz totali invece spingono il processore e l’interfaccia oltre i propri limiti, andando a dare l’impressione che la fluidità sia totale.

6 Fotocamera, e qui ci siamo superati

Se c’è un altro campo in cui Xiaomi ha avuto fegato da vendere nel corso del tempo è quello delle fotocamere. Un aspetto su cui l’azienda ha sempre puntato tanto, ed anche negli ultimi modelli presentati sicuramente non è da meno. Non è una gara per lei a chi ha più obiettivi da sfoggiare, ma ognuno svolge un ben preciso ruolo all’interno dell’emisfero del telefono stesso. Su Mi10T Pro il modulo quadruplo aveva fatto storcere il naso ad alcuni per la presenza di un obbiettivo non utilizzato a fondo, ma in questo caso siamo ben oltre.

Il sensore principale è da 108MP reali, realizzato in collaborazione con Sony. Nel caso della versione Pro invece abbiamo un sensore da 48MP come fotocamera principale, che viene realizzato in collaborazione con OmniVision, e che stando alle ultime indiscrezioni offrirebbe una visione di insieme delle foto davvero sorprendente. Abbiamo poi un grandangolo ed una fotocamera telescopica, il tutto con zoom fino a 100x nella versione Pro. La versione classica invece eredita quella del Mi10T Pro, perdendo un obiettivo.

La differenza fra i due modelli sarà anche nella stabilizzazione delle immagini, ottica per la Pro, automatica per la classica, e con un HDR molto più potente sulla versione Pro. Gli scatti di prova ancora non sono trapelati, ma siamo sicuri che faranno faville. LED Flash singolo su entrambe le versioni, ma siamo sicuri che gli amanti della fotografia prediligeranno il modello Pro anche solo per il suo aspetto fisico più capiente, e per le capacità superiori.

7 Batteria e considerazioni finali

Sul comparto batteria, almeno nei due precedenti modelli, è stata battaglia. Moltissimi utenti hanno lamentato il fatto che Mi10T e Mi10T Pro non avessero ricarica wireless, una cosa ormai consueta in quelli che vengono considerati smartphone di fascia alta come questi. Nel caso di Xiaomi Mi 11 E Mi 11 Pro l’azienda ha ovviato al problema andando a posizionare una batteria da quasi 5000 mAh sul modello base, prendendo spunto dai precedenti, e da poco meno di 4500 mAh sul Pro.

La presenza di una batteria più piccola sul modello pro è giustificata dal fatto che qui il modulo della fotocamera occupa più spazio, ma che soprattutto la ricarica rapida è da 120W e da 80 in modalità Wireless. Nel caso del modello base invece abbiamo 50W di ricarica rapida, e 18W di ricarica wireless, ma possiamo contare su una batteria che, se prendiamo come esempio Mi10T Pro dura dalle 40 alle 48 ore con un solo ciclo completo. Due scelte diverse che soddisfano in questo modo una fetta di mercato più ampia, e che possono così ovviare alle decisioni di molti.

Allo stesso modo sappiamo anche che, nonostante non sia ancora stato testato a fondo, una buona parte delle ottimizzazioni presenti su questo telefono è data anche dalla longeva MIUI, che come abbiamo ricordato in apertura, qui si presenta alla versione 13. Un sistema operativo leggero, fluido e dinamico, con scorciatoie, gestures ed un sacco di features aggiuntive che ne fanno una vera gioia per gli occhi. Allo stesso modo sappiamo anche che Xiaomi punta molto sulla longevità dei propri device, e sappiamo dalle recensioni e dalle opinioni che molti utenti, una volta provato il brand, non tornano indietro.

8 Quale Xiaomi Mi 11 comprare?

Siamo giunti a termine di questa guida di considerazioni sugli ultimi arrivati in casa Xiaomi, ovvero Xiaomi Mi 11 e Xiaomi Mi 11 Pro. Due modelli che vedranno la luce a breve, in realtà alla presentazione e disponibilità ufficiale del modello base manca davvero poco, mentre per il Pro dovremo aspettare qualche mese. Verranno messi in vendita a circa 400 euro per la versione normale, e 700 euro per la versione Pro, anche se sappiamo che con i costi di importazione e le tasse italiane, il modello Pro come era accaduto per Mi 10 andrà a superare gli 800 €.

Difficile dire cosa conviene fare, dipende molto da che tipologia di utenti si è. Se vogliamo a tutti i costi il modello di punta, se desideriamo una fotocamera potente ed un telefono fluido sotto ogni aspetto, allora dobbiamo considerare di aspettare Mi 11 Pro e comprare quello. Al contrario, se preferiamo “rischiare” con un modello che nel tempo potrebbe avere qualche limitazione, ma solamente a livello di fotocamera considerando che è la sostanziale differenza fra i due, allora a breve possiamo comprare Xiaomi Mi 11.

Un passo indietro?

Infine, possiamo sempre fare un passo indietro e concederci il “lusso” di comprare uno Xiaomi che non abbiamo mai avuto, e vedere successivamente se ci è piaciuto ed allora effettuare un upgrade considerevole, possiamo andare su Mi 10T Pro, che ancora oggi risulta essere un telefono non eccellente, di più. Ed ovviamente essendo giunti i modelli nuovi, ha già iniziato a calare di prezzo, assestandosi sulle 500 € e poco più, rispetto alle quasi 700 di partenza della sua presentazione. Considerando l’hardware di base, viene da chiedersi perché dal Mi 10 Pro non si è passati direttamente al Mi 11, considerando che il Mi10T Pro con il Mi 11 condivide molta della tecnologia interna, cosa che invece sul modello Pro non accade.

Sono strategie di mercato che nessuno capirà mai, pare sempre che le versioni T siano una specie di “modello definitivo” che Xiaomi ha avuto il tempo di testare capendo eventuali bug o fix dei modelli base. Quel che è certo è che il colosso cinese continua ad essere un fiume in piena e non si arresta; sa imparare dai propri errori, sa capire che cosa c’è di sbagliato e come risolverlo, ma soprattutto e questo l’abbiamo ripetuto molte volte nel corso del tempo, sa ascoltare gli utenti. Si, perché sono gli utenti a fare la differenza, sono loro che alla fine i telefoni li usano, e se un’azienda non è in grado di ascoltarli, allora non sa fare il suo lavoro. Vedremo che cosa ci riserverà il futuro, e vedremo che cosa avrà in serbo per noi Xiaomi nei prossimi mesi ed anni.

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