Napster: La storia del software peer-to-peer che rivoluzionò la musica

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Cos’era Napster? E quanto ha cambiato il mondo in cui viviamo?  Senza quel piccolo software, oggi non ci sarebbero Spotify, iTunes e la musica liquida

Probabilmente quel ragazzetto riccioluto, che un pomeriggio del 1998 propone in una chatroom uno scambio di canzoni, non sapeva di compiere un gesto rivoluzionario. Forse comincia a sospettarlo qualche mese dopo, quando il suo progetto Napster colleziona 4 milioni di canzoni sul proprio database condiviso. Il giovane si chiama Shawn Fanning e all’epoca – appena 17enne – mise in piedi un impero capace di far tremare l’intero business discografico. L’anno successivo fa incazzare i Metallica, Dr. Dre e la maggior parte delle case discografiche statunitensi. Seguono denunce, battaglie legali capitanate dalla storica A&M Records e la chiusura totale del servizio. Ma ormai la rivoluzione è partita: la fruizione di musica non sarà mai più la stessa.

1 La Storia: quer pasticciaccio brutto di Shawn e Sean

Chi è abbastanza cresciuto da aver utilizzato Napster, ricorderà quel brivido di avere a disposizione un archivio musicale potenzialmente infinito. Senza spendere una lira né dover uscire di casa. Uniche controindicazioni? Il tempo di attesa download – all’epoca dilatato dalle connessioni a 56 kb – e le questioni etico/legali. Ma a quelle, ancora si badava poco. Chi si interessa a quelle barbose questioni sul copyright? La storia di Napster invece, è molto più affascinante. In quella chatroom Shawn Fanning non sta cercando soltanto compagni di ascolto, ma espone il suo nuovo progetto informatico. Un software semplice semplice, per condividere velocemente mp3 da un hard drive all’altro. L’idea è accolta da tutti con uno sbuffo, tranne da Sean Parker, aspirante imprenditore (anni: 18) che decide di incontrare face to face il misterioso utente Napster.

2 L’incontro fatidico: due teenager terrorizzano l’occidente

Così il progetto prende forma: Fanning programma giorno e notte, per finire il software in fretta e furia. Utilizza il personal computer dello zio, che ha un ufficio in Massachusetts. Nel frattempo Parker trova 50 mila dollari di finanziamenti, per trasferirsi in California e mettere su l’impresa. Riscrive nella chatroom e assume a suon di dollaroni alcuni membri. Nella primavera del 1999 Napster è online: o la va o la spacca. Il resto è Storia. A ottobre i 4 milioni di brani condivisi, a marzo del 2000 la comunità Napster conta oltre 20 milioni di utenti e sono numeri in rapida crescita. Al momento della chiusura, gli utenti sono 70 milioni. Ma come funziona Napster?

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I DUE FONDATORI DI NAPSTER, ALL’EPOCA

3 Cos’è Napster? 

Altro non è che un software per lo scambio di file peer to peer. Spieghiamo, per chi fosse poco avvezzo: il P2P è una rete paritaria, nei quali tutti gli utenti hanno la stessa importanza. Non ci sono client e server, ma nodi equivalenti (peer) che fungono sia da server che fa client. Napster mantiene comunque un sistema di server, che gestisce la lista degli utenti connessi e dei file condivisi. Le transazioni vere e proprie invece, avvengono direttamente dai client. Napster ha anche un sito web, dal quale è possibile scaricare il software da installare: nessun file mp3 viene fornito direttamente da Napster. Subito dopo la chiusura (a luglio 2001) nascono numerosi altri servizi simili, tra cui Kazaa, WinMX, eMule e BitTorrent.

4 Scaricare canzoni? Un gioco da ragazzi

Scaricare una canzone da Napster (ora è un servizio a pagamento) era relativamente semplice, considerati i limiti tecnologici dell’epoca. Considerate che chi scrive, all’epoca aveva 13 anni e otteneva – senza supervisione di un adulto – canzoni dal sistema. Decise le impostazioni base, si apriva il programma, si selezionava la griglia “Search” e si scriveva nella barra di ricerca il nome dell’artista o della canzone. Nei risultati appariva il nome del file, un “semaforo” rosso, giallo o verde che indicava la disponibilità del client. Sulla destra la dimensione del file, il bitrate (all’epoca lo standard era di 128 kb/s), il nome dell’user e la velocità della sua connessione. Cliccandoci sopra il download cominciava e lo si seguiva in tempo reale dalla griglia “Transfert”.

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LA SCHERMATA DI NAPSTER

5 Playlist nostalgica

Che musica si scaricava nel 1999? Il grunge e Kurt erano morti da qualche anno e tutta quella roba indie doveva ancora arrivare. Si stava in un limbo di incertezza, durante il quale le major propinavano boy band, musica pop-dance e i primi esempi di nuovo hip hop. Nell’estate dell’esplosione Napster (1999) in radio primeggiava Eminem, con The Real Slim Shady, John Bon Jovi con It’s My Life e Cher con Believe. Non abbiamo i dati per affermarlo con certezza (non sono mai stati diffusi), ma siamo convinti che i file più condivisi fossero molto in linea con le novità discografiche dell’epoca. Di seguito, vi proponiamo una breve playlist a tema Napster. Per i più sensibili, consigliamo i fazzoletti a portata di mano. C’è il rischio di un’overdose nostalgica.

6 Baby One more Time – Britney Spears

Uno dei  singoloni di Britney Spears. Era praticamente una bambina e teneva in pugno commentatori, broadcast televisivi e producer discografici. Tra lei e i fondatori di Napster, il mondo ruotava attorno a mocciosi di nemmeno 20 anni.

7 The Memory Remains – Metallica

La band più cattiva degli anni ’90 che piagnucola perché i loro fan scaricano da Napster. Ma come, dove sono finiti quegli outlaw senza pietà? La sceneggiata anti-pirateria del frontman James Hetfield era proprio ridicola, ma fu il chiaro segnale che l’industria discografica, in quel momento, si stava letteralmente ca***do sotto. A noi comunque piace ricordarli nel duetto con Marianne Faithfull: che teneroni, questi Metallica.

8 Supercafone – Piotta

Una delle prime canzoni scaricate tramite Napster dal sottoscritto. Da ragazzini ci piaceva il video, le battute fulminanti e il testo sopra le righe del rapper romano. E poi era così ignorante con l’abbronzante… oltreché abbondante tra le mutande. Non capivo le raffinate citazioni trash (chi diavolo era Mario Brega? E perché dovrei votare Moana per cambià la società? Mah) ma a forza di far girare l’mp3 sul  mioPentium II le imparai a memoria. Poco dopo Berlusconi e molto prima di Sesso, droga e pastorizia, Er Giaguaro ha reso cool il cafonal. Piotta, sei grande!

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