I prezzi dell’attrezzatura fotografica oggi sono accessibili a tutti: come creare un set fotografico in casa funzionale ed economico.
Sono lontani i tempi in cui i fotografi appena formati dovevano aprire un mutuo per potersi permettere l’attrezzatura necessaria ad allestire il loro primo studio fotografico. Oggi luci e accessori sono facilmente reperibili, soprattutto sul web, disponibili nelle più svariate fasce di prezzo. Ecco allora qualche indicazione su come creare un set fotografico in casa con elementi basilari, eppure del tutto adeguati per scatti professionali. Non lasciate il vostro lavoro al caso, seguite questa breve guida.
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Come creare un set fotografico in casa: confronta i prezzi
1 Da dove iniziare? Il fondale fotografico
Quando scattiamo delle fotografie (o riprendiamo video) all’interno di una sala posa generalmente il nostro scopo è quello di isolare il soggetto. A differenza di quanto avviene nel momento in cui un servizio si realizza in ambienti reali presi più o meno così come sono. Per far ciò è necessario un fondale fotografico: questo può essere di colore neutro e monocromatico, come ad esempio bianco, nero o verde, oppure stampato. Lo sfondo è l’elemento basilare del set.
A cosa serve lo sfondo?
Nell’isolare il soggetto, lo si potrà anche scontornare e ritagliare con più facilità in fase di post produzione delle immagini, qualora fosse richiesto. A tale scopo sono molto indicati i green screen, o chromakey, i più usati in ambito video per la creazione di effetti speciali. In poche parole il tipo di verde usato per questi sfondi si distacca nettamente dalla figura in primo piano, evitando quanto più possibile mescolanza cromatica. Un fondo nero potrebbe vedere la sovrapposizione dei capelli scuri di una persona ritratta. Il fondo bianco riuscirebbe a confondersi con qualche indumento.
Tipologie diverse di fondale fotografico
Esistono fondali fotografici di tutte le dimensioni, venduti a teli o comprensivi di struttura portante (spesso permette di arrotolarli e srotolarli, benché spesso si possano anche semplicemente fissare al muro con del nastro adesivo). I tessuti migliori per un fondale sono la mussola e le stoffe sintetiche come la microfibra, ovvero quelli che non si spiegazzano facilmente. Altrimenti ci si può orientare sul PVC o la semplice carta. Online è semplice trovare sfondi di tutti i tipi, a prezzi anche molto economici, e poco impegnativi nella loro manutenzione. Ma per sapere come creare un set fotografico in casa vi conviene continuare a leggere e scoprire qualche altro accessorio fondamentale.
2 E luce fu: lampade da studio
La luce è l’elemento caratterizzante della fotografia e pertanto non potevano mancare indicazioni in merito in una guida incentrata sul come creare un set fotografico in casa. Diciamo subito che le tipologie di lampade da studio fotografico si dividono due categorie: quelle a luce continua e le torce strobo.
I LED
L’illuminazione continua oggi è rappresentata prevalentemente dai pannelli LED. Una tecnologia molto stabile, generalmente a temperatura neutra (o comunque regolabile), a risparmio energetico e in grado di non sviluppare eccessivo calore. L’effetto dei fasci luminosi sulla scena sarà il medesimo sia nell’anteprima pre-shooting, sia a lavoro terminato. In genere chi usa i pannelli LED è soprattutto il videomarker. Tuttavia vengono ormai molto sfruttati anche in fotografia: sono pratici, economici e disponibili in tantissime grandezze, forme, e fasce di prezzo. Tra di essi anche le ring light, le preferite da chi realizza beauty tutorial.
I flash
I flash strobo che si utilizzano in studio sono lampeggiatori assai potenti. Come dice la parola stessa, emettono il fascio di luce solo nell’istante in cui avviene il lampo. In ogni caso la maggior parte di loro è dotata di lampada pilota: si accende in maniera continua prima dello scatto, così da fornire una preview degli effetti luminosi sulla scena. Se si pensa a come creare un set fotografico in casa, le grandi e costose torce da studio potrebbero essere sostituite anche con dei flash esterni per fotocamera, di tipo speedlite.
Una o più unità si prestano in maniera ottima per le esigenze d’illuminazione di set contenuti. Possono essere sincronizzati e, nella maggior parte dei casi, essere utilizzati in modalità wireless, staccati dal corpo macchina della fotocamera. Come tutte le altre luci da studio, sono pensati anche per la disposizione secondo uno schema atto a personalizzare l’effetto di zone esposte e in ombra, secondo lo stile che meglio rispecchia il progetto visivo pensato.
Dove acquistarle
Anche nel caso delle luci fotografiche le offerte sono tantissime online. Si possono acquistare singole lampade o set completi, che includono davvero tutto il necessario per uno studio fotografico bello e pronto. I prezzi sono incredibili, vi basterà dare un’occhiata su uno dei tanti marketplace web. E così anche quella che tempo fa era la spesa più incombente per un fotografo potrà essere affrontata da tutti.
3 Il light shaping
O letteralmente dare forma alla luce. Sì perché, se si considera una lampada fotografica come punto luce, questa così com’è rischierebbe di “bruciare” il soggetto, o i soggetti, per la forte intensità. Ecco quindi che per attenuare e smorzare a dovere il fascio luminoso si utilizzano dei diffusori appositi. Tra i più popolari ci sono i bank, i softbox di forma quadrangolare o semi-rotonda e dei sagomatori, come la griglia a nido d’ape, lo snoot e i barndoor. Quindi arrivano poi i pannelli riflettenti, gli ombrelli, i frost e tante soluzioni realizzabili in maniera, per così dire, handmade.
Diffondere la luce
I softbox dalle forme più ampie rendono la luce morbidissima, quasi o del tutto priva di ombre. Solitamente all’imboccatura sono provvisti di un telo bianco e l’interno può avere varie finiture, non di rado personalizzabili. Indispensabili per still life e ritratti, per una personalizzazione ancora più accurata e professionale possono essere affiancati dalle griglie a nido d’ape. Queste hanno il compito di direzionare in maniera netta e precisa i fasci luminosi. I dettagli assumeranno maggiore valenza, così come gli effetti particolari (vedi il controluce): per accentuare i contrasti si utilizzano anche i pannelli o teli riflettenti, in finitura argentea o dorata, a seconda se si desidera un effetto più freddo o più caldo.
Direzionare la luce
Gli snoot sono dei sagomatori tubolari in grado di concentrare la luce in un punto preciso, adatti nello specifico per foto di piccoli oggetti, soprattutto gioielli. I barndoor, a volte già inclusi in pannelli LED o riflettori, sono come delle alette laterali alla lampada. Coadiuvano la direzionabilità del fascio luminoso.
Avete bisogno di realizzare dei ritratti di moda dove l’incarnato deve risultare etereo, luminoso e privo di ombre nette? Aiutatevi con un diffusore di tipo frost e definite i particolari con gli ombrelli bianchi. Per risultati da vero Pro, esistono i cosiddetti beauty dish ma, se tuttavia stiamo parlando di come creare un set fotografico in casa, possiamo “accontentarci” già di un semplice ed efficace metodo di diffusione della luce. Ricordando che i pannelli o i teli di colore bianco ampliano e propagano la luce mentre quelli neri la schermano.
Il colore della luce
E a proposito di colori, sui dispositivi a LED spesso è presente un dimmer specifico che permette la variazione della temperatura colore, oggi tra l’altro una tipologia di regolazione disponibile anche per lo spettro RGB. Altrimenti, da sempre, si utilizzano le famose gelatine colorate, indispensabili per realizzare effetti creativi con i flash stroboscopici e con la luce in genere.
Ebbene, se fin qui abbiamo fatto riferimento ad attrezzatura che va montata sulle luci da studio fotografico, oggi le stesse personalizzazioni sono possibili anche per i flash esterni speedlite. Infatti esistono in commercio tutta una serie di diffusori in versione mini, diciamo così, molto accurati e ben sagomati. Lo stesso vale per gli effetti colorati: ampissimi set di accessori per il light shaping con lampeggiatore esterno sono acquistabili prevalentemente online. Che si tratti di complementi da studio o per device portatili, è sempre bene assicurarsi che abbiano attacchi compatibili o, meglio forse, universali.
4 Supporti e stativi
Come creare un set fotografico in casa senza dei supporti adeguati per le nostre lampade da studio? Impossibile. Ecco perché altri accessori basilari per lo studio sono gli stativi. Realizzati prevalentemente in alluminio, si possono trovare anche in contemporanee versioni in carbonio. Le quali però sono di sicuro più costose e probabilmente non così indispensabili. Lo stativo, rispetto a un treppiede fotografico, ha in genere una sezione più grande, un attacco semplice a vite universale, degli snodi per l’estensione in altezza che devono essere solidi e sicuri. Infine la base, molto importante, bisogna che assicuri essenzialmente stabilità. Ecco perché è descritta da tre piedini in grado di ampliare la base d’appoggio.
Le funzioni
Adatti a sostenere anche carichi abbastanza pesanti, gli stativi servono anche per disporre le lampade in posizioni particolari, così da direzionare la luce, ad esempio dall’alto. Per tale fine si montano delle estensioni, come i bracci telescopici, oppure s’impiegano giraffe o stativi boom. Inoltre fanno anche parte della struttura usata per la sistemazione del fondale, insieme a una sezione trasversale in cui infilare il rotolo dello sfondo fotografico. Oltre ad acquistare singolarmente gli stativi, molto spesso sono inclusi già nei kit per studio fotografico. Tra i migliori non si possono che segnalare quelli a marchio Manfrotto, leader nel settore degli accessori fotografici professionali.
5 Altri accessori per la funzionalità del set casalingo
Una volta che ci siamo procurati fondale, luci, diffusori e supporti, potremmo considerare pressoché completo il nostro fantastico studio fotografico. Se non sapevamo ancora come creare un set fotografico in casa, ora abbiamo tutti gli elementi necessari. Tuttavia, presi dal perfezionismo o perché realmente abbiamo bisogno di fare uno step in più, nella realizzazione di scatti davvero professionali, ecco qualche altro suggerimento in merito ad accessori sempre molto utili per ottimizzare nel migliore dei modi il workflow.
Batterie e lampade di ricambio
Molti dei kit luci già completi sono in genere predisposti per un facile spostamento. Le componenti si chiudono e possono essere riposte in pratici borsoni. Una soluzione ottimale sia per riporre il kit quando non lo si usa sia per scattare altrove, specie se si lavora a chiamata. Nel caso si effettuino spesso sessioni di shooting all’aperto (ad esempio a matrimoni, feste, eventi, ecc…) sarà bene avere sempre carica e a portata di mano una batteria compatibile con la nostra attrezzatura illuminotecnica. Potremmo non disporre di una presa per l’alimentazione nelle vicinanze. Per i flash strobo si usano anche dei generatori portatili, ma, pure in questo caso, si fa riferimento ad apparecchi davvero professionali e spesso assai costosi. Utili da tenere sempre nel nostro corredo fotografico Pro anche delle lampade di ricambio. Potrebbe guastarsene qualcuna o rompersi a causa di una caduta accidentale del dispositivo.
Strumenti di misurazione
Se desideriamo che i risultati del nostro lavoro siano davvero accurati, dovremmo anche procurarci degli strumenti di misurazione dell’intensità luminosa, su tutti l’esposimetro. Misurando quanto incide la luce nelle varie aree della scena allestista si potranno impostare i valori più corretti su strobo flash e lampade LED al primo colpo, snellendo i tempi all’interno del flusso di lavoro. Inoltre, per rendere davvero inappuntabile ogni passaggio, che porta dallo scatto all’output finale delle immagini, sia esso web o stampa, possono essere fondamentali delle color chart. Su tutte quella che rappresenta lo standard internazionale e globale, ovvero la X-Rite ColorChecker. A cosa serve? Puntando la fotocamera sulla chart, composta da tasselli colorati in tinta stabile e con una precisa disposizione, si potranno bilanciare i bianchi, i toni e i mezzitoni già nel momento dello scatto.
Calibrazione
Una volta trasferiti i file sul computer i valori saranno quindi già allineati con i profili colore standard. Anche il monitor con il quale si effettuerà la post produzione può essere calibrato, sempre nell’ottica di mantenere allineati i valori cromatici di passaggio in passaggio. Lo stesso vale per la stampante, nell’ipotesi in cui le immagini debbano essere riprodotte su carta. Ci sono ColorChecker anche per le videocamere, ovviamente. In ogni caso parliamo delle fasi finali che coinvolgono la creazione d’immagini professionali: ciò che resta importante è l’accuratezza con cui ci si approccia a ogni fase e passaggio. Creare la migliore illuminazione possibile, sistemare il soggetto con criterio ed avere il controllo del set quanto più possibile permetterà di accelerare i tempi e di guadagnare in qualità dell’immagine, la quale non subirà eccessivamente l’aggressione della lavorazione digitale.