Come fare foto e video ad altissima risoluzione: attrezzatura e consigli

Altissima risoluzione

Fotocamere e videocamere sono sempre più potenti, oltre l’HD: perché talvolta serve avere immagini ad altissima risoluzione?

Praticamente tutta l’attrezzatura foto e video presente oggi sul mercato prevede il formato HD (High Definition, appunto alta definizione). Anzi, fa molto di più: con il 4K, il 6K, addirittura l’8K e le estensioni di Megapixel, implementate in alcune macchine, si va verso l’altissima definizione. E, sembra anche superfluo dirlo, verso gli altissimi costi. Vale sempre la pena spendere tanto per una fotocamera in grado di produrre foto risoluzione altissima e filmati in “svariate K”? La high resolution in versione consumer è un’indiscutibile miglioramento tecnologico, oppure a volte si rivela un gioco di marketing? Questa guida ti permetterà di capirlo meglio, così se hai necessità di acquistare un apparecchio di ripresa potrai farlo con la dovuta cognizione di causa. Cosa aspetti? Mettiti comodo e dai un’occhiata.

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Altissima risoluzione: confronta i prezzi delle fotocamere

1 Foto altissima risoluzione: a cosa servono

Questa guida non vuol essere una dissertazione tecnica sull’altissima risoluzione, quanto piuttosto farti capire per concetti quando ha senso applicarla. E, quando, un po’ meno. Ma senza troppi altri indugi, entriamo nel vivo della questione. Foto altissima risoluzione: a cosa servono? Se te lo stai chiedendo, ecco un elenco di casistiche in cui l’HD ti “salva la vita”.

Stampa in grande formato

Ancora non hai iniziato a scattare le foto del tuo viaggio, ma di fronte ai magnifici paesaggi che ti si parano davanti, già pensi a fare delle stampe da appendere a casa. Molto bene, in questo caso dovrà trattarsi proprio d’immagini altissima risoluzione, se vuoi ottenere un risultato da decente a buono. Ti sei mai chiesto perché, se provi a stampare in formati che superano l’A4 le foto fate con l’amato smartphone fotografico, queste vengono sempre tutte sfocate e melliflue? Esatto: perché non sono ad alta risoluzione, per quanto la tecnologia abbia fatto passi da gigante. Ma, d’altra parte, diversamente da così, le foto riempirebbero la memoria del telefono con un solo scatto!

Quindi, se già sai che ti ritroverai spesso a riprodurre su carta le tue immagini, l’altissima risoluzione ha senso (così come un laboratorio di stampa esperto) e ti potrebbe servire una fotocamera con sensore superiore ai 24 Megapixel. Insomma, tutto utile se devi stampare dei cartelloni pubblicitari: alla fine si tratterà di una nicchia di utenti.

Riproduzione su monitor di grande formato

Un po’ come visto nel paragrafo precedente, le immagini a altissima risoluzione serviranno anche in caso di riproduzione digitale su monitor anch’essi HD e Ultra HD, come quelli dei televisori di ultima generazione (sarebbe, allora, meglio dire anche 4K). I passaggi tonali, la gamma dinamica e i contrasti saranno di gran lunga migliori e definiti, per cui saranno valsi anche i soldi dell’OLED sistemato in salotto.

Post produzione

Intervenire sulle foto con il fotoritocco, con effetti particolari e filtri ne abbassa la risoluzione e la resa. Ecco che, se sei un post producer accanito, se le tue foto nascono in un modo e poi le stravolgi con Photoshop, sarà necessario si tratti di file ad altissima risoluzione. Calcola, però, che ti servirà anche un computer assai potente, con tanta memoria RAM. Le foto già potrebbero essere assai pesanti così, appena scaricate. Figuriamoci mentre vengono lavorate.

2 Foto ad altissima risoluzione: quando non servono

Non sempre, tuttavia, c’è bisogno di risoluzioni stratosferiche. E, di conseguenza, ben capirai, nemmeno di fotocamere da trilioni di Megapixel. La situazione tipica è quando le foto che scatti finiscono soprattutto online, sui canali social allo scopo di pura e semplice condivisione, pure su siti appositi dedicati alle immagini. La risoluzione si abbassa notevolmente (in genere a 72 dpi) e lo stesso vale per la fruizione da dispositivi digitali, andando a corrispondere a quella del monitor o del display. Anche se non t’interessa manipolare troppo le foto, magari solo aggiungere qualche effetto preconfezionato, non hai bisogno dell’altissima risoluzione.

3 Risoluzione altissima per i video: conviene?

Veniamo, adesso, ad un’altra nota questione. Risoluzione altissima per i video: conviene? Anche qui, come il discorso fotografico, è necessario fare delle distinzioni. Tanto per cominciare, oggi tutte le fotocamere comprendono funzioni video evolute. Lo dice il nome stesso degli apparecchi: sono più che altro un ibrido tra macchina fotografica digitale e videocamera. Alcune di esse sono usate dai videomaker professionisti per i loro shooting. Il mercato delle telecamere, infatti, è molto cambiato negli ultimi anni.

Ciò detto, la ripresa video coinvolge la funzione di buffer: l’apparecchio deve salvare tante immagini, come lo sono quelle in movimento, a velocità elevatissima, rispetto a una semplice foto, o a più di esse. Questo comporta che, un’alta risoluzione a livello di Megapixel è mal tollerata per la registrazione di filmati. I file molto pesanti finirebbero inevitabilmente per ingolfare il processo di salvataggio in tempo reale. Come si potrà notare, infatti, le fotocamere dedicate al video, in genere, oscillano tra i 24 Megapixel e i 30 Megapixel. Ovviamente la tecnologia avanzata permette la registrazione anche al apparecchi con maggior risoluzione, ma potrebbero, in linea teorica, crearsi dei crash.

A cosa serve la risoluzione 4K?

Eppure, la maggior parte delle fotocamere, anche amatoriali, ormai comprendono risoluzioni di registrazione dal 4K in su. Si avvistano già modelli che consentono la registrazione in 6K e 8K. Perché? Ebbene, questa possibilità fa comodo a chi lavora in post produzione video. Formati del genere, ad esempio, permettono al montatore o al videomaker stesso, di ritagliare un frame (crop) senza perdere eccessiva risoluzione nella resa finale. Ovviamente nel processo avranno i loro peso anche i profili colore, la compressione e la presenza di un Log. A tal proposito, leggi la guida interna al blog che parla di come girare video in maniera professionale.

4 Fotocamera ad altissima risoluzione

Dopo tanto parlare di altissima risoluzione, può essere che tu abbia capito che ti serve una fotocamera in grado di fornire prestazioni di alto livello. Perché, intendiamoci, l’HD è di certo una grande evoluzione. Se ne fa, più che altro, un fatto di comodità di gestione dei file: chi non ne ha bisogno non dovrà investire parecchi soldi in sistemi potenti. Pertanto è bene che lo sappia.

Dopo questa precisazione, sei pronto a scoprire quali sono le migliori fotocamere in grado di produrre immagini alta risoluzione. Ecco una selezione di modelli che puoi acquistare anche online.

Fujifilm GFX 50S

La Fujifilm è una casa produttrice anti-convenzionale: si rifiuta categoricamente di produrre delle macchine mirrorless full frame, come il mercato imporrebbe. Fuji tiene separate le sue due principali linee, cioè le senza specchio APS-C, come le famose Fuji Serie X, e le medio formato della serie GFX. Proprio su questi ultimi modelli il marchio punta tutto in fatto di altissima risoluzione. In tale scenario, ecco allora la Fujifilm GFX 50S, qui presentata.

Di recente è uscita anche la Fujifilm GFX 100S, ma vogliamo rimanere sul “classico”. Con il suo sensore più grande rispetto a un full frame, nel rapporto di aspetto di forma 4:3, la GFX 50S è una macchina super professionale e potentissima. Dispone, infatti, di un sensore da ben 51 Megapixel. Si tratta di una fotocamera senza specchio, con una gamma di escursione di sensibilità che va da 100 ISO a 102400 ISO. L’attacco a baionetta è di tipo G-Mount. Sono implementati 425 punti AF che coprono la maggior parte del campo inquadrato: sebbene la macchina sia stata immessa sul mercato nel 2017, e il sistema di messa a fuoco non sia di tipo ibrido, come nelle apparecchiature di ultima generazione, è del tutto efficiente.

Sarà possibile salvare i grandi file prodotti dalla macchina sia secondo l’ordine di scatto, sia su entrambe le schede memoria a disposizione, sia RAW e JPEG salvati separatamente.

La Fujifilm GFX 50S è senza ombra di dubbio una macchina da studio, per professionisti, il cui prezzo supera i 5500€. Le performance sono altissime, come la risoluzione dei file prodotti, che necessitano pure di un sistema avanzato per la loro gestione. Insomma, un prodotto che non si può dire sia proprio per tutti.

Panasonic Lumix DC-S5KE-K

O meglio, rispetto all’ostico titoletto, detta semplicemente Panasonic Lumix S5. Piccola premessa: la serie S di Panasonic Lumix comprende macchine dall’alta risoluzione, però modulate rispetto all’utilizzo. La S1H è studiata per girare video. La S1R, che abbiamo avuto modo di provare direttamente, è quella con la più alta risoluzione. E allora, perché al momento ci sentiamo di preferire questa S5? Il fatto è che la S1R è certamente una gran macchina. Ma è pesante, costosa e la gestione dei file, per un utente consumer, potrebbe risultare complicata. Infatti prevede un’estensione dei Megapixel, in grado di portarli oltre 180, che genera file enormi, destinati a mandare in crash i comuni sistemi operativi.

Ma veniamo alla Lumix S5: perché ci ha convinto? La sua è pur sempre un’alta risoluzione (anche su questo modello è presente la famosa estensione ISO, però più contenuta), ma si tratta della versione “economica“, più compatta e maneggevole della S1R. Un ottimo compromesso, che non rinuncia alle prestazioni di alto livello, pur ottimizzando alcuni aspetti. Tra le altre cose, abbiamo parlato della Panasonic Lumix S5 come la migliore mirrorless full frame per iniziare, nella nostra guida dedicata. Leggila per scoprire tutte le sue caratteristiche.

Sony Alpha 7R II

La qui presente Sony Alpha 7R II, al momento, rappresenta un buon affare, anzi, forse il miglior prodotto della selezione, per rapporto qualità/prezzo. Anche in questo caso, però, c’è bisogno di una piccola introduzione. Sony è stato il primo marchio a lanciarsi sul mercato con le sue macchine mirrorless full frame. Ha, in buona sostanza, fatto da apripista alla tendenza commerciale del momento, in fatto di fotocamere. I suoi apparecchi, contraddistinti dalla denominazione Alpha 7 sono tra i più ambiti. Questo tra i fotoamatori, così come tra i professionisti.

Sony, per distinguere le peculiarità di ogni macchina della serie suddetta, ha diviso la produzione con delle sigle. La “S” sta per sensibilità e riguarda macchine adatte alla ripresa video, in grado di dare il meglio anche con poca luce e con una grande escursione ISO. Ci sono, poi, i modelli contraddistinti solo da numeri, ideali come “tuttofare”, e quelli indicati dalla lettera “R“, come quello in esame. La lettera sta per risoluzione e connota apparecchi sopra i 40 Megapixel, adatti per still life, fotografia di prodotto e da studio. Si rivelano, in ogni caso, parecchio versatili per diversi utilizzi. Questa Sony Alpha 7R II, in particolar modo, ha 42,4 Megapixel, AF ibrido, stabilizzazione su 5 assi, Eye AF e tante funzioni per l’ottimizzazione dell’immagine. Oggi la si può acquistare anche a meno di 2000€.

Nikon Z7

La Nikon Z7 appartiene alla prima generazione di macchine fotografiche mirrorless prodotte da Nikon. Arrivato relativamente tardi sul mercato con questo tipo di prodotto, il marchio giapponese ha recuperato presto il terreno perduto. Oggi, infatti, è alla seconda generazione della serie Z, la serie Z II. Ad ogni modo, quello che è stato non è tutto da buttare. Nella prima “sfornata” di apparecchi erano presenti diverse Nikon serie Z: una adatta ai vlogger (che ha avuto molto successo), altre di media risoluzione, pensate per i videomaker, e questa Z7. Si tratta di una camera ad altissima risoluzione, full frame, con ben 45.7 Megapixel, adatta per chi ha bisogno di precisione ed estrema nitidezza del dettaglio. Dunque per lo still life, il ritratto, la fotografia commerciale, di moda e così via.

La caratteristica che distingue le Nikon Z, di tutte le generazioni, dal resto della produzione presente sul mercato, è l’attacco a baionetta dal diametro più ampio. Ecco perché con queste camere è meglio utilizzare gli obiettivi Nikon Z dedicati. Questo aumento delle dimensioni dell’attacco permette alla luce di penetrare in maniere più copiosa, con effetti sul controllo della sensibilità ISO e sulla nitidezza delle immagini. Ecco perché, dunque, la resa delle senza specchio pieno formato Nikon piace così tanto. Un po’ meno, forse, il prezzo: intorno ai 2500€, rimane comunque in linea con quanto propone il mercato per questo segmento.

Dato che siamo in tema Nikon, va segnalata un’anteprima del brand: si tratta della Nikon Z fc. Una macchina particolare, che si prefiggere di essere un ibrido tra il digitale e l’analogico (ma solo nell’aspetto). E che punta tutto sull’appeal estetico per conquistare il pubblico, con le sue diverse scocche colorate. La Nikon Z fc dovrebbe essere in uscita entro l’anno.

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